"Da quando ho iniziato a scrivere versi seriamente - piu о meno seriamente - ho cercato di comporre una poesia per ogni Natale, quasi fosse un augurio di compleanno. Molte volte ho perso l"occasione giusta, l"ho lasciata cadere. Questa о quella circostanza bloccavano la strada". Cosi, in un"intervista degli anni Novanta, Iosif Brodskij ricordava le sue "Poesie di Natale", diciotto in tutto, la prima delle quali, scritta in una dacia di Komarovo nel 1962, si ispirava a un"Adorazione dei Magi che il poeta aveva visto riprodotta su una rivista polacca e la cui iconografia l"aveva profondamente colpito: "Amavo quella concentrazione di ogni cosa in un solo luogo - il che e quanto si verifica nella scena della grotta".
Trentatre anni dividono i primi versi dagli ultimi, scritti nel 1995. Negli anni Sessanta e Settanta le poesie о i poemetti natalizi sono variazioni via via fantastiche, rabbiosamente amare, malinconiche, scherzose, ispirate dalla festivita, ma quasi svincolate dalla ricorrenza concreta. Come 24 dicembre 1971: "Siamo tutti, a Natale, un po" re Magi. / Negli empori, fanghiglia e affollamento. / Gente carica di mucchi di pacchetti / mette un bancone sotto accerchia-mento / per un po" di croccante al gusto di caffe: / cosi ciascuno e cammello e insieme re".
Negli anni Ottanta la svolta, che e insieme tematica e stilistica: proprio l"evento della Nativita, un miracolo che puntuale si ripete e illumina il nostro destino, si fa specchio di una riflessione sul tempo, la solitudine e l"amore che ha la levita ironica di una sonata mozartiana: "II mondo attorno non contava, / ne la tormenta che monotona ululava, / о che nella bucolica magione stessero / alio stretto e per loro non ci fosse altro tetto. // Intanto erano insieme. / E in tre per giunta, la cosa principale, / da ora avrebbero spartito in modo eguale / i doni almeno, nonche cibo e imprese". Это и многое другое вы найдете в книге Poesie di Natale (Iosif Brodskij)