Dopo "Momenti di trascurabile felicità", Francesco Piccolo torna a raccontare l'allegria degli istanti di cui è fatta la vita, ma questa volta prova a prenderli dalla parte sbagliata. Setacciando le giornate fino a scoprire come ogni contrattempo, anche il più seccante, nasconda qualcosa di impagabile: una scintilla folgorante di divertimento e di vitalità. Che si tratti di condividere l'ombrello con qualcuno, strappandoselo di mano per gentilezza fino a ritrovarsi entrambi bagnati fradici. O di ammettere che non ci ricordiamo più niente di quello che abbiamo imparato a scuola, che le recite dei bambini sono una noia mortale, e che non amiamo i nostri figli nello stesso modo, semplicemente perché sono diversi. Per non parlare dell'obbligo morale di farsi la doccia appena si arriva ospiti da un amico, che se ne abbia voglia o meno - in fondo soltanto per rassicurare l'altro sul fatto che ci si lava. Oppure delle persone troppo cortesi che ti tengono aperto il portone, costringendoti ad affrettare il passo. Ciascuno sperimenta ogni giorno mille forme trascurabili (e non irrilevanti) di infelicità. Ma sorge il dubbio che sia "come i bastoncini dello shangai: se tirassi via la cosa che meno mi piace della persona che amo, se ne verrebbe via anche quella che mi piace di più".
Francesco Piccolo ci stupisce sempre e ancora con la banalità della vita e i suoi Momenti di trascurabile infelicità. Se con il grande successo letterario di Momenti di trascurabile felicità lo scrittore e sceneggiatore ci aveva abbagliato per il saper cogliere nella quotidianità dell’esistenza sensazioni e sentimenti unici, qui fa lo stesso con tutto ciò che ci rende tristi e insoddisfatti. Dal traffico cittadino e dai semafori che ci bloccano ore e ore in macchina, fino alla fidanzata che ci lascia o al figlio che ci risponde male, Piccolo è un insaziabile osservatore che scandaglia la realtà e riesce a coglierne la bellezza anche, appunto, nell’infelicità. Riuscire a ridere di ciò che di più triste ci accade è davvero difficile, ma leggendo le pagine di questo romanzo, si riescono a cogliere dettagli della tristezza a dir poco esilaranti e spesso molto comici. Quando siamo tristi diventiamo veri e reali e per questo più vulnerabili e fantozziani e allora perché non riderci su? Qualche celebre scena cinematografica ci insegna che si può ridere, o sorridere, persino ai funerali. Francesco Piccolo non si spinge così in là, ma punta soprattutto alla forza dirompente della felicità nei dolori passeggeri e momentanei, nelle arrabbiature e in tutti quei contrattempi che a volte rendono impossibili le nostre giornate. Proprio come con la felicità di cui lo scrittore di Storie di primogeniti e figli unici coglieva le piccolezze e i dettagli, lo stesso fa con Momenti di trascurabile infelicità, riuscendo a far virare l’amarezza verso una più interessante e coinvolgente serenità e ilar... Это и многое другое вы найдете в книге Momenti di trascurabile infelicita (Piccolo Francesco)